Misurare le soft skills: analisi di un metodo
Lo sviluppo delle organizzazioni e le nuove tecnologie hanno spostato l’attenzione sulle competenzedei lavoratori, che sono sempre più strategiche per le imprese.
Ma le competenze che sono al centro dell’attenzione sono quelle soft: autonomia, capacità di lavorare in gruppo, adattabilità. Sono solo alcune delle abilità personali ricercate in sede di selezione del personale. Ma richieste anche a chi lavora già.
E che in qualche modo devono essere valutate. Ma si possono misurare le soft skills?
E’ possibile misurare le soft skills? E come?
Mentre è relativamente facile misurare una conoscenza tecnica, può non esserlo altrettanto misurare una competenza trasversale.
Occorre quindi individuare uno strumento che consente di oggettivare la valutazione.
Una soluzione possibile è quella di utilizzare la modalità di valutazione delle competenze personali realizzata secondo il metodo D.I.S.C.
Questa metodologia utilizza un sistema statisticamente validato per misurare l’attitudine verso 4 dimensioni fondamentali:
- dominanza;
- influenza;
- stabilità;
- cautela.
L’analisi permette di individuare i punti di forza e di riconoscere i driver motivazionali di ciascuno per arrivare a sviluppare strategie che favoriscono un clima aziendale positivo.
E la metodologia può essere utilizzata sia in fase di selezione del personale che in fase di analisi, ricollocazione e riorganizzazione delle risorse aziendali.
Infatti, la corretta identificazione di un profilo consente di individuare la risorsa più adeguata al ruolo ma anche programmare eventuali interventi formativi di affiancamento. O programmi di crescita per colmare il gap esistente tra competenze possedute e competenze richieste.
Perché è uno strumento vincente?
Perché consente di unire le esigenze e le aspirazioni della persona con le strategie della azienda in cui lavora. Creando così una situazione win – win: la persona lavora nelle condizioni migliori e l’azienda ottimizza e raggiunge più facilmente gli obiettivi programmati.